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Per me che sono nato e cresciuto in una cittadina di mare, l'acqua dolce ha sempre rappresentato qualcosa di più concreto, diretto, circoscritto. Laddove il mare invita a perdersi, laghi e fiumi servono a ritrovarsi, a riflettere (letteralmente) su noi stessi. Così il mio nuovo progetto è dedicato a quello che considero il "piccolo mare interno" della Tuscia (dove vivo da circa 15 anni), il Lago di Bolsena, sebbene in realtà abbia un valore più ampio di quello strettamente geografico. Per me è un progetto sulla forza e la bellezza dell'acqua, soprattutto quando diventa davvero uno "speculum coeli", uno specchio del cielo.


Il libro raccoglie fotografie realizzate negli ultimi cinque anni appena sotto e appena sopra la superficie del lago, quella "pellicola" creata dalla tensione superficiale. Così, in tutte le foto l'acqua è sempre presente. Ho dunque giocato con i riflessi, le forme, la vegetazione rigogliosa sotto la superficie (composta soprattutto da alghe del gen. Chara e dal potamogeto) e sopra, con i paesaggi ariosi del lago che lo fanno davvero sembrare un "piccolo mare".


Queste le caratteristiche del libro: formato 22x22 cm, 220 pagine, carta Fedrigoni Freelife Satin 170 gr, copertina rigida opaca.


Per acquistare il libro puoi utilizzare il pulsante PayPal qui sotto, è facile e sicuro!

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DOM(IN)US
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€34.00
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"Non domo dominus sed domino domus (honestanda est)"

(non è la casa a dover conferire decoro al padrone, ma il padrone alla casa)

Cicerone

 

Il libro è nel formato 24x30 cm, copertina cartonata (hardcover), 100 pagine, 57 foto in BN su carta Fedrigoni Freelife Satin da 170 gr. Al libro è allegato un libricino con i testi e foto extra. Il prezzo è di 34,00 €compreso il contributo spese di spedizione!


Il progetto intende esplorare il rapporto tra l'uomo e l'ambiente in cui vive, le città. L'uomo più di altre specie animali è il "Dominus" del territorio in cui vive, cioé della sua "casa" (Domus) - la città, le periferie, le aree industriali e artigiane - e cerca di controllarlo in ogni suo aspetto. Atopia è un termine utilizzato da Eugenio Turri per indicare un "mondo senza luoghi", qualcosa che rimanda ai "non-luoghi" di Augè. Insomma località prive oramai di caratterizzazioni localistiche, ma uguali ovunque. Così oramai sono le città: non i centri storici, ma le aree di sviluppo moderno dove vive la gran parte della popolazione. Simili ovunque, moderne, efficienti, a volte brutte e degradate, realizzate in cemento, asfalto, vetro e acciaio. Sta di fatto che questo è l'ecosistema umano, visto che si è inurbata quasi il 60% della popolazione mondiale. Ovviamente io esploro una piccola frazione - ma alla fine significativa - di questo fenomeno globale, lavorando sul territorio a me più vicino.

 

Punto di vista - La fotografia contemporanea ha fatto spesso tesoro della frase attribuita a Capa: "se la tua foto non è buona è perché non eri abbastanza vicino". Per il mio carattere e il mio modo di vedere le cose, preferisco l'epitaffio che Man Ray fece scrivere sulla sua tomba: "distaccato, ma non indifferente". Ho dunque scelto un punto di vista esterno, e anche lontano, invertendo quasi il concetto dietro la frase di Capa. Se sei troppo vicino, non vedrai mai il contesto generale. Le foto saranno buone perché - appunto - coinvolgenti, ma nello stesso tempo si perde lo sguardo ampio che solo una prospettiva lontana può dare. Per questo ricorro al teleobiettivo e al drone. E anche se a volte mi avvicino, anzi sono molto vicino, tuttavia mantengo questa distanza che non significa assenza di partecipazione, anzi il contrario.




Marco Scataglini

Sono un fotografo, docente di fotografia e curatore indipendente. Dopo oltre vent'anni di carriera nel campo della fotografia editoriale, ora mi occupo soprattutto di libri fotografici e pubblicazioni cartacee.