SIGNS
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€34.00
€34.00
Formato A4 (21x29,7 cm)
Copertina - Fedrigoni Splendorgel EW (FSC) 350 gr
200 pagine - Fedrigoni Symbol Freelife Satin 170 gr
Rilegatura filo refe
100 fotografie in BN
"Signs" indaga i segni, i dettagli, le "opere d'arte involontarie" che gli umani creano continuamente.
Possono essere piccoli interventi (una recinzione, un muro, una casetta, un abbeveratoio o le tracce che il trattore lascia sulla terra nuda) o anche grandi modificazioni, ma nel dettaglio quella che potremmo definire l'artisticità c'è sempre, anche se il progettista o l'artefice non ne ha tenuto conto, non l'ha nemmeno previsto.
L'arte è nello sguardo dello spettatore, o del fotografo che l'agevola.
Possiamo vedere questi elementi se non come "cose belle" almeno come "spirito del tempo", come Zeitgeist della modernità. Sono installazioni che potrebbero denotare la trascuratezza, a volte la vera e propria sciatteria delle persone, delle amministrazioni pubbliche o delle grandi società nei confronti dell'ambiente, ma io ho cercato di avvicinarle come se fossero davvero opere di un artista sconclusionato. Volevo riabilitarle invece di condannarle. O almeno prima di condannarle.
Copertina - Fedrigoni Splendorgel EW (FSC) 350 gr
200 pagine - Fedrigoni Symbol Freelife Satin 170 gr
Rilegatura filo refe
100 fotografie in BN
Il segno come icona, traccia, indice, simbolo è l'unico "contenuto" celebrato, reiterato e declinato nella purezza del suo valore semiotico, rinunciando a una narrazione e a una documentazione contingente che avrebbero avuto il retrogusto del già visto. Ma è segno per antonomasia anche il "contenitore", il tramite: la fotografia.
Manuela Costantini - "Fotografare" n° 35 (gen.-feb. 2023)
Il progetto "SIGNS" su NOCSensei, la prestigiosa rivista di fotografia online creata da Ryuichi Watanabe di New Old Camera!
"Signs" indaga i segni, i dettagli, le "opere d'arte involontarie" che gli umani creano continuamente.
Possono essere piccoli interventi (una recinzione, un muro, una casetta, un abbeveratoio o le tracce che il trattore lascia sulla terra nuda) o anche grandi modificazioni, ma nel dettaglio quella che potremmo definire l'artisticità c'è sempre, anche se il progettista o l'artefice non ne ha tenuto conto, non l'ha nemmeno previsto.
L'arte è nello sguardo dello spettatore, o del fotografo che l'agevola.
Possiamo vedere questi elementi se non come "cose belle" almeno come "spirito del tempo", come Zeitgeist della modernità. Sono installazioni che potrebbero denotare la trascuratezza, a volte la vera e propria sciatteria delle persone, delle amministrazioni pubbliche o delle grandi società nei confronti dell'ambiente, ma io ho cercato di avvicinarle come se fossero davvero opere di un artista sconclusionato. Volevo riabilitarle invece di condannarle. O almeno prima di condannarle.